La
statistica nel controllo direzionale della Pubblica Amministrazione
PAOLO PERRONE
Assessore al Bilancio, Informatizzazione,
Rapporti con il pubblico, Rapporti con
l’Università e decentramento – Comune di Lecce
Perché usare le statistiche? Quali sono i
benefici?
Come l’analisi statistica può aiutare le
decisioni degli amministratori pubblici?
Oggi più di ieri ci troviamo di fronte ad
un grande incremento di volume dei dati.
Ma come li utilizziamo? Sappiamo trarre
da essi le giuste informazioni?
La statistica gioca un ruolo fondamentale
nella gestione di questi dati, aiutando le istituzioni a comprendere se i
programmi che tracciano corrispondono agli interessi della gente.
Negli ultimi anni si osserva nel settore pubblico un
continuo sforzo volto a focalizzare l’attenzione sul versante dei risultati,
della razionalizzazione della spesa e dell’economicità di gestione.
Dove la statistica può intervenire, e cosa può fare?
La statistica rappresenta il più potente strumento
che un’amministrazione pubblica possa utilizzare,
per la pianificazione delle attività programmate e perché costituisce la base
per un sistema di valutazione delle politiche e delle attività in relazione ai
seguenti punti:
·
Definizione di
obiettivi di performance
·
Specificazione di
tali obettivi in forma misurabile e quantificabile
·
Definizione di
indicatori di efficienza e di efficacia tali da misurare gli output più
rilevanti, i livelli di servizio, i risultati dell’attività
·
Definizione
dei criteri per la comparazione dei risultati dei programmi con gli obiettivi
stabiliti
·
Determinazione
delle modalità con le quali verificare e validare i valori misurati.
I processi di analisi dei dati hanno
subito negli ultimi 30 anni una notevole evoluzione.
Negli anni '60 si utilizzavano sistemi che
producevano report standardizzati, semplici informazioni riassuntive o
predefinite. Era il periodo delle macchine meccanografiche.
Nell’anni '70, si utilizzavano i
computers per automattizzare lavori eseguiti manualmente. I computers venivano
impiegati per molti lavori di back office.
Nell’anni '80, molti organismi ed
istituzioni iniziavano a costruire data base di informazioni. Si potevano
eseguire interrogazioni differenziate sul data base, rendendo più facile
l’identificazione di andamenti relativi ad un certo fenomeno o ad una certa
area geografica.
Negli anni '90, molte agenzie governative
avevano grandi volumi di dati da trattare, soprattutto su supporti cartacei,
senza trarne alcun vantaggio. Venivano distribuiti report voluminosi con dati
trattati sommariamente.
Queste informazioni costituivano la base
per avviare i programmi.
Oggi la potenza dell’analisi statistica
offre agli amministratori strumenti straordinari di conoscenza per adattare
meglio i programmi in modo più effettivo.
Negli ultimi anni tali sforzi sono
stati avviati e sostenuti dal
legislatore.
Infatti, sono state varate alcune
normative specifiche che hanno portato all’introduzione di una serie di
strumenti e attività, quali ad es:
·
Il
controllo di gestione,
·
I
sistemi di contabilità economica negli enti locali,
·
Il
sistema dei drg in sanità,
·
Le
rilevazioni dei carichi di lavoro.
·
Ecc.
Parallelamente si osservano i primi
tentativi di valutare anche da un punto di vista quali-quantitativo, gli
impatti e l’efficacia delle politiche.
Sia ex-post, in altre parole una volta avviate le
azioni previste da politiche già approvate, sia ex-ante prevedendo e
simulando gli effetti delle azioni programmate valutando il grado di accordo
dei risultati attesi con gli obiettivi
prefissati.
Tali attività oltre ad utilizzare dei
sistemi tratti dalle diverse fonti disponibili, danno luogo alla rilevazione
diretta ed indiretta di ingenti masse di dati di natura interna.
Le funzioni di controllo direzionale
delle pubbliche amministrazioni devono poter disporre quindi di strumenti di
analisi che consentano loro di entrare nel merito della congruenza fra le
attività svolte e gli obiettivi perseguiti e di valutare l’economicità delle
azioni sulla base di un insieme di aspetti differenti.
Obiettivo di queste funzioni è quello di
produrre e fornire risultati ed informazioni di ritorno a partire dai dati e
dalle informazioni che si generano nella gestione ed attuazione delle politiche
pubbliche e delle risorse ad esse associate.
Per realizzare in modo ottimale queste
analisi le pubbliche amministrazioni hanno bisogno di metodologie concrete e
complete.
La statistica fornisce ad esse uno
strumento per analizzare i dati e utilizzare i risultati ottenuti.
Per realizzare i necessari interventi di
miglioramento e di aggiustamento, sono necessari strumenti statistici in grado
di effettuare le analisi in modo semplice e completo anche su grandi quantità
di dati.
Non è possibile utilizzare solo i
semplici fogli elettronici nell’analisi di un insieme o più sottoinsiemi di
dati perché con tali strumenti non si raggiungeranno mai risultati così
efficaci e conclusivi come quelli ottenibili applicando le analisi statistiche.
Attività come quelle di analisi,
simulazione, rappresentazione, sintesi, segmentazione, modellazione e
proiezione di dati costituiscono tutte parole chiave associate con l'analisi
statistica.
La statistica permette di andare oltre i
semplici elenchi riassuntivi.
Le relazioni aritmetiche tra righe e
colonne sono ottimi strumenti per capire che cosa succede, ma non sono
in grado di fornire alcuna informazione del perché qualche cosa succede.
Quel perché che rappresenta l’elemento di
straordinaria importanza per tutti gli amministratori.
Quali sono le iniziative
dell’amministrazione che incontrano il maggior gradimento dei cittadini?
Perché?
Quali i motivi che stanno
dietro alle loro valutazioni?
Quali risultati si potrebbero
ottenere se si offrisse un determinato servizio differentemente?
Quali fattori discriminano il
giudizio del cittadino?
Come l’amministrazione si
posiziona nei loro confronti?
Quali sono i punti di forza e di
debolezza dell’attività amministrativa?
Oggi l’amministratore deve conoscere
perfettamente il territorio ed il suo tessuto demografico per poter
amministrare nel migliore dei modi!
L’amministratore deve essere come il
manager di una grande azienda.
La FIAT, prima di produrre un modello lo
sottopone al giudizio di più di mille probabili utenti.
La FIAT sa che se produce un auto con
determinate caratteristiche senza prima
averle verificate potrà incorrere in un insuccesso.
Il giudizio del cittadino sulle decisioni
prese da una amministrazione è inappellabile. Conoscere quindi preventivamente
il suo consenso diviene un fatto di straordinaria importanza.
La statistica ci aiuta a conoscere tutto
questo. Einaudi diceva conoscere per deliberare!
Le analisi statistiche sono efficaci
nella ricerca di relazioni e associazioni permettendo all’utilizzatore di
trarre conclusioni e formulare previsioni. Esse svelano strutture e relazioni
nascoste.
L’espressione numerica del dato ci
manifesta la quantificazione del fenomeno che analizziamo.
Il dato per essere utile deve trasformarsi in informazione.
Occorre conoscere non solo la sua genesi
ma soprattutto i legami che lo associano ad altri fenomeni.
Qualunque dato prendiamo in
considerazione, l’ammontare della popolazione, il numero indice del costo della
vita, il dato sull’occupazione, sulla produzione industriale, ecc. scaturisce
da un insieme di fenomeni, più o meno legati tra loro, che generano il dato
finale.
Conoscere le relazioni che legano i dati,
le loro interdipendenze, ricercare i motivi causa-effetto, simulare come un
determinato dato influisce sugli altri,
significa sapere come i fenomeni nascono, crescono e muoiono.
Oggi si sta diffondendo rapidamente un
altro sistema innovativo di conoscenza che poggia interamente la sua
architettura su algoritmi statistici: le reti neurali.
Il calcolo neurale è una tecnica
raffinatissima di analisi dell’informazione.
Alla base delle reti neurali si pone lo
studio dei meccanismi del cervello umano e della possibilità di riprodurli
artificialmente. Osservando un insieme di dati le reti neurali imparano a
riconoscere le relazioni ed i modelli esistenti.
Ebbene questa tecnica consente di creare
modelli di classificazione e modelli predittivi difficilmente ottenibili con
altre tecniche.
Il Comune di Lecce, le sta applicando per
conoscere il tasso di risposta dei cittadini sul gradimento di alcuni servizi
pubblici.
Oggi non è più possibile fermarsi solo
sulla lettura del dato singolo. Il dato, può sembrare paradossale, ha un suo
aspetto!
I dati possono essere “visti”.
Esistono raffinatissimi strumenti grafici
multidimensionali che consentono una visualizzazione dei numeri in modo assolutamente
innovativo.
Con questi strumenti è possibile
interpretare più agevolmente i fenomeni.
Si possono infatti vedere le
relazioni significative, mettere in luce
valori anomali, individuare la posizione spaziale di un fenomeno
rispetto ad un altro.
Le classiche rappresentazioni grafiche
possono essere integrate dall’uso ad es. dei frattali. Cosa sono? Per i non
addetti ai lavori dico brevemente che sono particolari forme geometriche
complesse che consentono di visualizzare il legame che la variabile su cui
conduciamo lo studio ha con le altre variabili. La forma, la posizione e
l’ampiezza, individuano il loro “comportamento”.
Figura 1
L’analisi esplorativa dei dati consente
insomma di verificare visivamente e dinamicamente le varie ipotesi. I fenomeni
che analizziamo possono prendere forma accelerando i nostri processi di
analisi.
Si sente parlare sempre più spesso di
data warehousing e di data mining.
Questi concetti fondamentali sono
quotidianamente affrontati da tutte le pubbliche amministrazioni.
Cosa si intende per warehousing.?
Letteralmente significa deposito. Nel
nostro caso contenitore di una moltitudine di dati. Tutte le amministrazioni
posseggono e gestiscono (come?) una massa incredibile di dati. Ma come li
utilizzano? Come li gestiscono? Quali informazioni riescono ad estrarre?
Parallelamente sorge il problema di
quello che in termini tecnici si definisce data mining, cioè estrarre tutte le
informazioni possibili dai dati
disponibili.
L’attività di data mining permette
all’utente di utilizzare appieno i dati di cui dispone per ricercare ed
individuare le relazioni esistenti oltre a formulare e sottoporre a verifica
ipotesi su di esse.
Il data mining è un processo atto a
scoprire correlazioni, relazioni e tendenze nuove e significative, setacciando
grandi quantità di dati immagazzinati nei warehousing, usando tecniche di
riconoscimento delle relazioni.
È con questi strumenti che la pubblica
amministrazione deve prendere le proprie decisioni.
Questa è una rivoluzione culturale che in
atri paesi (Stati Uniti e Canada per citarne alcuni) è già realtà.
L’analisi statistica consente anche di
verificare se i dati riflettono realmente ciò che pensiamo essi misurino.
Quanti questionari e quante indagini
vengono effettuate ogni giorno in modo assolutamente scriteriato?
Qualcuno si è mai domandato se l’indagine
o la ricerca che viene condotta misura effettivamente lo scopo per cui è stata
progettata?
Accanto a questo problema vi è un altro
forse ancora più importante.
Gli errori più frequenti che compiono in
genere gli amministratori sono quelli relativi alla sopra o sottovalutazione
delle caratteristiche dei servizi. La maggior parte dei servizi vengono
progettati senza verificarne preventivamente gli effetti che produrranno.
La statistica per questo tipo di indagine
ci offre un metodo raffinatissimo (la conjoint analysis) con il quale è
possibile misurare l’effetto che le singole caratteristiche di un servizio
suscitano nel cittadino quando egli prende la propria decisione sulla valutazione complessiva del servizio
offerto.
Il giudizio complessivo del cittadino
viene scomposto in scale di utilità. Il concetto di utilità, altro non è che la
capacità del servizio di soddisfare i bisogni del consumatore.
Questa conoscenza diventa vitale per
l’amministratore perché consente non solo di modificare i servizi già esistenti ma di modificarli nel modo più
rispondente alle esigenze del cittadino.
I campi di applicazione della statistica
sono infiniti.
Buoni strumenti statistici consentono di
manipolare ed analizzare con facilità e rapidità i dati ben oltre le
possibilità offerte dalla maggior parte di data warehouse.
Per esempio, l’analisi statistica
consente di fondere facilmente ed in modo significativo le informazioni interne
con le informazioni esterne.
In altre parole, la situazione interna
con le dinamiche esterne indotte dal mercato, dalla popolazione, dalle
politiche pubbliche aiutando gli amministratori a trovare le giuste soluzioni
ai loro problemi nei loro programmi ed in molti campi.
Il Comune di Lecce sta avviando un
sistema di monitoraggio che consente di rispondere alle seguenti domande:
Quali sono i profili degli utenti dei
servizi comunali?
Quali sono le cause dei disservizi?
Come valutiamo l’efficacia dei programmi dell’amm.ne comunale?
Come il grado di fidelizzazione
(variabile latente) dei cittadini può
influenzare l’immagine dell’amministrazione
ed essere a sua volta influenzato dall’amministrazione stessa?
Il Comune di Lecce si sta muovendo in
questa direzione.
Oggi, ogni qual volta vengono enunciati
dati, ci si trova costantemente di
fronte al quesito: i dati hanno
validità statistica?
Quale amministratore oggi è in grado di
affermare, con stime scientificamente
attendibili, che un determinato servizio incontra la soddisfazione dell’utenza?
Ma l’uso della statistica non si ferma
solo a questo.
La società contemporanea risulta
caratterizzata da una costante evoluzione.
La chiave del successo è rappresentata
dalla rapidità con le quali vengono prese le decisioni relative ai mutamenti che
intervengono nell’ambiente esterno.
Tale risultato dipende dalla velocità di
adattamento alle mutate condizioni di vita.
Uno dei settori di maggiore applicazione
della statistica che sta letteralmente esplodendo riguarda il controllo di qualità.
Oggi la certificazione alle norme
internazionali ISO 9000 sta diventando l’arma vincente delle amministrazioni.
Il Comune di Lecce sta avviando le procedure per la certificazione di alcuni
servizi per rispondere alle giuste attese dei cittadini.
A livello mondiale vi è la necessità di quantificare
e misurare tutte le attività pubbliche.
Negli Stati Uniti esiste una rinomata
organizzazione internazionale government performance and result act che
ha il compito di quantificare gli obiettivi dei programmi e di misurare
poi gli effetti che essi produrranno.
Questa agenzia lavora per i governi di
diversi paesi. In questa agenzia lavorano 70 statistici.
Concludendo rivolgo un messaggio a tutti
gli amministratori presenti: la statistica vi aiuta a conoscere, vedere, e comprendere tutte le manifestazioni fisiche e sociali
del vostro territorio. Con la statistica è possibile comprendere il perché
determinate cose accadono e si modificano.
Gli strumenti che la statistica mette a
disposizione sono insomma di un’utilità straordinaria.
Utilizzandola non solo i nostri programmi
saranno più centrati ma potremo verificane tutti gli effetti che produrranno.
Grazie.