Mi congratulo, innanzitutto, con chi si è adoperato per organizzare questo seminario. Si tratta di un’iniziativa che assume particolare rilievo per chi ha, come me, il compito istituzionale di monitorare, sul territorio, lo stato di realizzazione del Sistema Statistico Nazionale.
La presenza di alcuni Sindaci e di molti operatori comunali e provinciali testimonia un’attenta percezione, da parte delle amministrazioni locali, delle potenzialità connesse all’evoluzione di detto Sistema e della statistica in generale, quali strumenti di informazione per la collettività e di trasparenza dell’attività amministrativa, nonché evidenzia la necessità di favorirne una più ampia diffusione nell’ambito delle singole amministrazioni ed uffici della Provincia di Lecce.
Come hanno già illustrato il Prefetto e il Sindaco nel loro intervento, esiste un nesso inscindibile tra gestione del territorio, gestione della cosa pubblica e informazioni. Su questo nesso fa perno il processo di riorganizzazione e razionalizzazione dell’ordinamento avviato nell’ultimo decennio.
La riforma della pubblica amministrazione passa anche per una compiuta realizzazione del Sistema Statistico Nazionale, e cioè di una rete di uffici ed enti di produzione statistica, distribuiti sul territorio, che siano in grado, sulla base di metodologie condivise e uniformi, di elaborare, integrare e scambiarsi dati e informazioni.
Sempre più di frequente, è lo stesso legislatore, sia nazionale che regionale, che imposta i processi di riorganizzazione delle attività pubbliche e degli apparati ad esse preposti prevedendo strumenti di informazione, anche di tipo statistico, per programmare gli interventi e per valutarne i risultati. Così è stato, per citare solo alcuni esempi relativi agli anni più recenti, nei settori degli investimenti pubblici e delle politiche ambientali, migratorie, sanitarie e sociali, come pure i quelli dell’occupazione, del mercato del lavoro e del turismo.
Non sempre, però, gli operatori pubblici avvertono il nesso tra questi grandi processi riformatori - di cui sono i principali attori e responsabili - e gli strumenti di comunicazione e informazione che l’ordinamento offre per realizzarli. Né i cittadini risultano adeguatamente informati dell’esistenza di nuovi mezzi di misurazione e valutazione delle attività dei pubblici apparati.
È, dunque, quanto mai opportuno sollecitare dibattiti nei quali approfondire i temi, inquadrarli nei più ampi processi di rinnovamento dell’ordinamento e, ancora, portare a confronto le esperienze maturate da ciascuna amministrazione.
È alla luce di queste premesse, dunque, che oggi si parla del ruolo degli Enti locali nell’ambito del Sistema Statistico Nazionale. Sono, infatti, soprattutto le amministrazioni comunali e gli uffici di statistica in esse costituiti, i protagonisti di un rinnovamento culturale profondo in grado di eliminare alla radice la sensazione, maturata nel tempo, di svolgere unicamente una “funzione servente” rispetto agli obiettivi perseguiti da un organismo centrale, l’Istituto Nazionale di Statistica, responsabile della produzione di informazioni statistica a livello nazionale ed europeo.
In verità, dal 1989, - con l’emanazione del D.lgs n. 322, con cui si è provveduto ad attuare la riforma degli enti e degli organismi pubblici di informazione statistica - il compito assunto dagli enti locali in questo contesto è mutato profondamente. Alla luce della riforma, gli uffici di statistica dei suddetti enti diventano gli snodi essenziali di una rete distribuita sul territorio; ad essi è affidato il compito di produrre informazioni di interesse per il territorio su cui operano, al fine di indirizzare gli interventi pubblici e darne conto alla comunità locale; contemporaneamente, i predetti uffici contribuiscono a realizzare il dato complessivo ufficiale, in occasione di indagini di rilievo nazionale.
Peraltro, in virtù dei limiti imposti dal segreto statistico e dalla tutela della riservatezza, solo attraverso gli uffici di statistica, le singole amministrazioni possono disporre di dati, anche individuali, già raccolti da altri soggetti del Sistema, su cui effettuare le elaborazioni necessarie a conoscere un fenomeno di loro specifico interesse.
Non sempre gli organismi che fanno parte
del Sistan hanno percepito le effettive potenzialità offerte dalla riforma
delineata D.lgs. n. 322. Un’occasione favorevole è data dalle rilevazioni
censuarie del 2000 e del 2001, delle quali ha già avuto inizio quella sull’agricoltura.
Alle regioni e agli enti locali, non soltanto viene attribuito un ruolo più
attivo nell’ambito dell’organizzazione censuaria, ma è anche offerta loro la
possibilità di utilizzare, per successive elaborazioni di interesse locale, i
dati da essi stessi raccolti.
Gli uffici di statistica comunali
potranno dunque disporre di dati elementari riferibili, per tutti i censimenti,
alla stessa microarea territoriale (sezioni di censimento) e ciò consentirà
alle loro amministrazioni di disporre di un patrimonio conoscitivo molto vasto,
da utilizzare per la programmazione degli interventi e per la valutazione dei
risultati.
Purtroppo la stessa opportunità non è
offerta per tutte le rilevazioni per le quali si richiede la collaborazione
delle amministrazioni comunali. Sovente, i dati acquisiti per le indagini campionarie non possono avere
significatività a livello comunale o provinciale. In questi casi, la
collaborazione che l’Istat richiede agli enti locali è essenziale per la
costruzione di informazioni statistiche utili a livello nazionale e comunitario.
Per concludere questo breve intervento, sottolineo come sia importante sfruttare occasioni di incontro come queste perché Sindaci e singoli operatori possano confrontarsi su concrete esperienze e iniziative. Apprezzo in questo senso talune testimonianze portate in questa sede.
Inoltre, mi auguro che anche la Provincia di Lecce, con l’aiuto dell’Istat e del Gruppo di Lavoro della Prefettura, al quale vanno ancora i miei ringraziamenti, unitamente al Prefetto, al Sindaco, al Presidente e al Segretario Generale della Camera di Commercio, - possa trarre notevoli spunti per sviluppare in breve tempo tutte le potenzialità qui sinteticamente accennate.