PIANO TERRITORIALE

DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

 

(Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 75 del 24/10/2008)

Costruiamo il futuro

Un principio fondamentale ha ispirato, a partire dal 1995, la nostra azione di governo: “Non si può fare programmazione economica e generale in assenza di una coerente programmazione del territorio”.

Sulla base di questo principio, una struttura di tecnici della Provincia di Lecce, affiancata da un qualificato team di tecnici esterni di valore nazionale, ha lavorato al “Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale”.

Dopo anni di lavoro, effettuato soprattutto sul territorio, in osmosi con le sue complesse articolazioni sociali e professionali, siamo giunti al traguardo, presentando ai 100 sindaci della provincia di Lecce i risultati sinora acquisiti.

Nell’incontro con i sindaci abbiamo ragionato del “piano” e dei suoi contenuti, naturalmente, ma abbiamo soprattutto ragionato del futuro da costruire insieme.

Siamo partiti da una comune constatazione: il piano, pur fortemente centrato sulle specificità del territorio, ha tenuto conto delle più significative esperienze che, in materia di piani territoriali di coordinamento provinciale, sono state effettuate in ambito nazionale.

Da qui l’impegno comune di confermare, rafforzandola, l’identità di ogni comunità e di ogni territorio, lavorando insieme per dar vita ad una identità più complessa ed organica: l’identità salentina.

Non era scontato che i sindaci accettassero e facessero propria questa sfida, assumendone le immediate difficoltà operative che comporta. Le hanno messe in conto, nella logica delle enormi potenzialità insite nell’idea di pensare e costruire il Salento come un’unica comunità di oltre 800 mila persone.

Ora, il primo punto fermo è fissato. Da qui si parte per ricostruire il nuovo sistema economico salentino in agricoltura, nella tutela e valorizzazione dell’ambiente, nella dotazione dei servizi strutturali e infrastrutturali alle comunità e alle imprese, nella qualificazione della vita urbana, nel fare del turismo l’asse fondamentale delle nostre scelte.

 Lorenzo RIA

 (Presidente della Provincia di Lecce e Presidente dell’Unione delle Province Italiane)

 

Le frontiere del nuovo Salento

C'è un Salento nuovo che ha voglia di crescere, di trovare nuove strade per lo sviluppo, di costruire comunità sempre più accoglienti e a misura d’uomo. Un Salento che possa offrire un futuro e nuove opportunità alle prossime generazioni.

E’ questo Salento che vogliamo costruire. Per farlo c’è bisogno di strumenti innovativi che sappiano cogliere le reali esigenze dei cittadini del Salento e trasformarle in idee e progetti realizzabili. E’ su questa strada, utilizzando gli strumenti legislativi a disposizione, che la Provincia di Lecce ha elaborato il “Piano territoriale di coordinamento provinciale”.

Il nome forse può sembrare generico quanto altisonante, in realtà si tratta di un grande sforzo progettuale per offrire nuovi stimoli per lo sviluppo del Salento. La Provincia ha potuto contare sinora sull’apporto di un gruppo di qualificati tecnici che, insieme con la collaudata struttura dello stesse ente, ha scandagliato e passato ai raggi X l’intero territorio provinciale con i suoi risvolti non solo ambientali ma anche sociali. Con lo scopo primario di prospettare percorsi innovativi in grado di assicurare un futuro al nuovo Salento.

Dall’analisi dettagliata, ecco delinearsi un territorio di circa 1.800 chilometri quadrati, dei quali ben 865 coperti da ulivi e vigneti, abitato da ottocentomila persone con circa quarantamila imprese. Un territorio che già oggi attrae ogni anno quasi due milioni e mezzo di turisti. Questa “fotografia” è l’immagine di una provincia in continuo movimento che, soprattutto negli ultimi anni, ha dato prova di una vitalità e di un dinamismo inusuali per un’area del Mezzogiorno, da sempre considerato alla stregua di area depressa. Non che i problemi manchino, ma possiamo affermare con un certo orgoglio che si e andato affermando uno spirito positivo. E tutto questo anche grazie - ci sia consentito sottolinearlo - ad una forte ed incisiva azione di stimolo allo sviluppo locale messa in campo dall’ente Provincia sotto la guida del presidente Ria.

Oggi vogliamo guardare più in là. E con questo Piano è possibile candidarci a superare gli ostacoli allo sviluppo con i quali la comunità salentina fa i conti quotidianamente. Possiamo riuscire a superare, prima di tutto, quell’ottica di campanile troppo angusta che spesso impedisce alle nostre comunità, alle nostre imprese, alle nostre associazioni, ai nostri enti di sentirsi protagonisti anche fuori dai confini provinciali. Si può far questo se iniziamo a pensare la nostra realtà in modo diverso: non la semplice somma di 98 Comuni, ma una comunità coesa di ottocentomila persone, “salentini” che vivono insieme in un territorio certamente complesso ma che può diventare un tessuto unitario e funzionale. La possibilità di guardare alla provincia di Lecce, al Salento, come un’area omogenea, un’unica grande città, non significa affatto annullare le specificità. Tutt’altro: significa mettere in risalto le peculiarità dei diversi territori mettendo al servizio del “sistema Salento” tutte le risorse disponibili. Le dimensioni comunali, infatti, da tempo non sembrano più sufficienti a gestire e governare alcune criticità e le pressanti domande di sviluppo del territorio. Tutto ciò è maggiormente realizzabile se si considera che la particolare conformazione geografica, con un territorio estremamente pianeggiante, agevola una rapida mobilità delle persone e le reti di movimentazione delle merci.

E’ questo il Parco Salento” pensato dai progettisti del “Piano territoriale di coordinamento provinciale”. E’ questa la “città Salento” che immaginiamo. E prima ancora che una sfida “tecnica” (fatta di elaborati, di vincoli, di mappe, ecc.) questa è una sfida culturale. Si tratta in primo luogo di costruire e immaginare scenari, sollecitare le intelligenze locali a esplorare le frontiere del possibile. In una visione organica e di vasto respiro che non trascuri nessuna delle realtà locali. “Pianificazione di area vasta” la chiamano gli specialisti, noi affidiamo a questo strumento la possibilità di pensare il Salento di domani.

Così, solo per iniziare, si possono individuare le nuove infrastrutture che servono davvero allo sviluppo del Salento. Così si possono individuare le compatibilità di crescita di alcuni settori industriali. Così si può immaginare il futuro di settori chiave dell’economia salentina, dall’industria del turismo all’agricoltura di qualità. Così si può pensare ad un “Salento nuovo”. All’interno di questo quadro la Provincia di Lecce si candida a svolgere il ruolo di protagonista della pianificazione. Lo farà - anzi, ha iniziato a farlo fin dai primi passi - coinvolgendo i Comuni e le forze sociali, instaurando un dialogo permanente. In una corretta accezione del principio di sussidiarietà, d’altronde, proprio nelle settimane scorse abbiamo voluto incontrare tutti i sindaci della provincia di Lecce in tre distinti incontri a Tricase, Maglie e Lecce, facendo tesoro, peraltro, di un metodo di concertazione che la Provincia ha già felicemente collaudato con apprezzabili risultati (ad esempio per quanto riguarda il Patto Territoriale per il manifatturiero).

Anche se molto è stato fatto, soprattutto dal punto di vista dell’impostazione del progetto, molto resta ancora da fare. La Provincia di Lecce, infatti, è andata molto avanti negli studi e nell’elaborazione del “Piano territoriale di coordinamento provinciale”; ma in ogni caso oggi, pur essendo arrivata puntuale e in netto anticipo rispetto alle altre realtà provinciali, si trova nella paradossale situazione di non poter concludere la procedura con l’approvazione del proprio piano in assenza di riferimenti legislativi regionali. Aspettiamo che la Regione faccia la propria parte. Varando, come prevede la legge, il cosiddetto “Drag”, cioè il Documento Regionale di Assetto generale che ha lo scopo di determinare, tra l’altro, gli indirizzi, i criteri e gli orientamenti per la formazione, il dimensionamento ed il contenuto degli strumenti di pianificazione provinciale.

Intanto andiamo avanti sulla nostra strada nella trasparenza. E’ anche per questo che abbiamo voluto dedicare il “Dossier Salento Nuovo” al “Piano territoriale di coordinamento provinciale”, cercando di sottrarlo all’esclusiva competenza degli addetti ai lavori. In questo dossier, infatti, tutti potranno leggere “dentro” il Piano, giudicando se è proprio questo “il Salento che vogliamo”.

Salvatore CAPONE

(Vice-Presidente della Provincia di Lecce con delega alla Pianificazione territoriale e alla Programmazione economica)

 

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